Anno Scolastico 2022-23
Il Primo “ Venerdì del Castelvì”
Ci risiamo! Anche quest’anno, per il quinto consecutivo, sono ripresi “I Venerdì del Castelvì”, l’appuntamento pomeridiano con gli incontri culturali del nostro Liceo, promossi dal Dirigente e organizzati da me. Prima di parlare del primo incontro, voglio ringraziare il Dott. Strinna, per la fiducia accordatami finora e il sostegno costante nella realizzazione degli incontri. Un sostegno che, mi preme sottolineare, non è solo tecnico, ma anche e soprattutto culturale. Con il Dirigente condivido infatti l’idea di fondo che sta alla base de “I Venerdì”, l’ idea che la scuola debba essere un centro di promozione culturale, aperto al territorio, con il quale deve interagire, per promuovere e diffondere cultura. I miei ringraziamenti, quindi, non sono di rito o un atto dovuto, ma ringraziamenti sinceri per la condivisione di un ‘idea di scuola, che mi sta particolarmente a cuore, anche se sono in pensione da due anni, ma il mio amore per la scuola , per l’insegnamento e per quello che devono rappresentare, in termini di servizio civile, sono ancora molto vivi in me. Venerdì 7 Ottobre il Prof. Luca Deidda, Ordinario di Economia all’Università di Sassari, con un brillante curriculum alle spalle, fatto anche d’importanti esperienze di studio presso prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere, ha tenuto una relazione dal titolo Il PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) spiegato a un figlio. In realtà si è trattato di una vera lezione di Economia ed Educazione Civica. Non è facile trattare di temi economici, oltre tutto di grande attualità, come del PNRR, in un linguaggio comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Il Prof. Deidda, da serio studioso e conoscitore profondo della materia, ha tenuto una relazione molto chiara, come sottolineato anche da una sindacalista di lungo corso, Vanna Spanu, che è intervenuta nella fase del dibattito e della cui presenza e partecipazione sono stata molto contenta, proprio per la natura dell’argomento, che coinvolge tutti i soggetti economici e sociali del territorio. Nella relazione del Professore ci sono stati alcuni passaggi fondamentali, come il legame tra il PNRR, la Pandemia e il concetto di Welfare, che hanno aiutato anche a contestualizzare e a cogliere la portata storica dell’evento. Fondamentali i riferimenti al nuovo ruolo dell’UE, che da “matrigna” come spesso viene percepita, ha dimostrato di saper guardare oltre gli egoismi nazionali , attraverso l’emissione , per la prima volta, di titoli europei, che serviranno a finanziare il Piano. Ogni singolo Stato stende un Piano Nazionale, con l’indicazione di Obiettivi da raggiungere entro tempi ben definiti, che deve essere approvato dalla Ue, per essere finanziato. Nel caso del PNRR Italiano, il Professore ha parlato di un Piano scritto dal Governo con una cabina di regia centralizzata, che non sempre è riuscita a dialogare proficuamente con le realtà locali, non sempre sollecitate o pronte a presentare delle proposte e questo, come sottolineato dall’Economista, è uno dei “ limiti” del Piano. Fondamentale sarà inoltre il ruolo degli Enti attuatori del Piano, che dovranno dimostrare di possedere le competenze per la realizzazione, nei tempi previsti, e con la dovuta rendicontazione, dei progetti approvati. Molto interessante è stata la riflessione del Professore, in merito alla possibilità concreta che il PNRR contribuisca a ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese, nonostante sia proprio questa una ragion d’essere del Piano che ,non a caso, destina la maggior parte delle risorse al Sud d’Italia rispetto al Nord. Qui l’economista, con disincanto e chiarezza, ha detto che molto dipenderà da come il Sud e la Sardegna sapranno gestire l’enorme quantità di fondi che arriveranno.Per concludere, voglio fare un bilancio di questo primo incontro. A fronte di un argomento molto interessante e di attualità e della possibilità di avvalersi di un Relatore del valore del Prof. Deidda, in sala c’erano pochissime persone. Circa 50 studenti mi hanno chiesto il link per collegarsi da remoto. A questi si è aggiunta una decina di cittadini , circa, alcuni dei quali dal Continente. Spero che, per il futuro, si ritrovi il piacere di incontrarsi e ascoltarci dal vivo, e non solo attraverso un monitor . Anche se, lo ribadisco, il collegamento da remoto è un’opportunità preziosa che ci ha fatto scoprire o riscoprire la Pandemia, e come tale non va abbandonata.
Prof.ssa Gemma Prontera
Insegnante di Lettere del Liceo delle Scienze Umane del “Castelvì” in pensione